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Dicembre 2015

“Svuota la pancia, libera il cervello"

 

Le rubrìche di Dicembre 2015 e Gennaio 2016 trattano lo stesso argomento, relativo al cosidetto secondo cervello. A confronto due letture, quella scientifica e quella yogica. Uno dei segreti della salute risiede nell'intestino. E se il perché è ben spiegato nell'articolo di dicembre, sul cosa lo yoga proponga a questo proposito vi invito ad attendere l'estratto di Gennaio, dal titolo “Le tecniche yogiche per ringiovanire”, dedicato alle purificazioni degli organi interni con l'acqua.

 

Il benessere nasce dalla pancia

L'attacco del mal di pancia in vista di un incontro importante o di un esame, è un classico. E che dire del nodo allo stomaco che accompagna quello spiacevole brivido di sentirsi fuori luogo nel momento sbagliato? Sono molte le situazioni in cui sperimentiamo coscientemente una delle tante reazioni a catena che coinvolgono testa e intestino.

La spiegazione è semplice: nel nostro organismo ci sono due cervelli. Uno situato nella scatola cranica, l'altro distribuito fra i meandri dei tessuti di rivestimento di esofago, stomaco e intestino.

L'intestino è vivo, impara, ricorda e soprattutto parla al cervello, così come il cervello parla all'intestino, sostiene Michael Gershon, docente di anatomia e biologia cellulare alla Columbia University di New York.

Molti disturbi cronici dell'apparato gastrointestinale si stanno rivelando come veri e propri “problemi di pancia” e non la conseguenza di stress mentale come si è spesso creduto dice il professore diventato dopo trent'anni di ricerche, il massimo esponente mondiale degli studi sul sistema nervoso enterico (è il nome scientifico del cervello nella pancia).

 

   

 

 

 

L'inconscio

La teoria del secondo cervello potrebbe arrivare a far scoprire che il cervello dell'addome è la matrice biologica dell'inconscio.

L'intestino non è più inteso come una struttura periferica e marginale. Al contrario la teoria del secondo cervello apre nuove strade terapeutiche e di conoscenza, per esempio, potrebbe portare a scoprire che il cervello dell'addome è la matrice biologica dell'inconscio. Una rivoluzione copernicana, anche se già cinquemila anni fa i cinesi avevano intuito il ruolo senziente dell'addome, detto “dantian” e considerato un'area privilegiata della componente emozionale. E molte antiche tecniche orientali, dal Tai Chi al Qigong puntano sempre al basso ventre come a uno dei nodi principali per la salute psicofisica.

Dal canto suo, la scienza tradizionale ha iniziato a sondare il recondito reame neuro-intestinale solo a partire dalla seconda metà dell'Ottocento.

L'attesa, oltre a confermare antiche intuizioni, ha confermato risultati affascinanti: in pratica, quasi tutti i regolatori dello stato d'animo presenti nel cervello sono stati individuati anche nella rete di filamenti nervosi che avviluppano l'intestino (dalla serotonina alla dopamina).

Senza contare poi, le benzodiazepine, le sostanze psicoattive che si ritrovano anche in farmaci popolari come il Valium, e almeno una trentina di altri composti coinvolti in processi neurochimici.

 

Basi scientifiche per parlare di secondo cervello

Afferma Gershon: le basi scientifiche per parlare di secondo cervello ci sono tutte. Soprattutto per parlare di un'origine anche addominale degli stati d'animo. Del resto il 95% della serotonina è prodotto dalle cellule nervose dell'intestino, prosegue il professore, che è arrivato allo studio del sistema enterico proprio attraverso le ricerche sul neurotrasmettitore del benessere. Insomma, il famoso nodo allo stomaco, si spiega facilmente come una vera emozione viscerale. È solo un esempio dei complessi messaggi di risposta agli stimoli esterni e delle numerose interazioni con il cervello centrale.

 

Segnali inconsci

Si tratta in pratica di segnali inconsci di cui prendiamo coscienza quando producono reazioni di malessere. La centralina addominale rispecchia la struttura della sua più nota controparte e usa pure lo stesso linguaggio chimico.

Compresa questa peculiarità si può ora anche capire l'azione dei farmaci psichiatrici sull'intestino. Il motivo per cui gli antidepressivi provocano problemi gastrointestinali in una persona su quattro ce lo spiega Michael Gershon: Questi farmaci agiscono proprio sui recettori della serotonina che sono presenti in entrambi i cervelli.

 

Aperte nuove frontiere

L'arrivo di nuove armi per combattere le psicosi del cervello addominale è destinato a sfatare soprattutto il mito della matrice psicosomatica di molte malattie gastrointestinali e rappresenta un messaggio di speranza per milioni di persone che ne soffrono, afferma il professore che ha pubblicato un lavoro sulla rivista Gastroenterology, dove per la prima volta si rileva un difetto biochimico nel sistema nervoso intestinale di pazienti affetti da colon irritabile. In fondo, conclude il professore, non è che la pancia faccia sempre i capricci perché siamo stressati. Ma una pancia che fa i capricci, può davvero farci uscire di testa.

 

Bibliografia

Il secondo cervello - di Michael Gershon e M.G. Petruccioli, 2014 

L’intestino felice - di Giulia Enders - Sonzogno, 2015

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