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LA SPIRITUALITA'”

 

Che cos'è la spiritualità?

Ci sono princìpi di attualità permanente perché si pongono fuori del tempo e vanno continuamente ripensati, come la spiritualità e i rapporti tra la sfera dello spirito e la sfera temporale.

Contrariamente a ciò che comunemente si immagina in occidente, la spiritualità non ha obbligatoriamente la forma religiosa.

Fra tutti coloro che cercano di reagire contro il materialismo moderno, chi è capace di concepire la spiritualità al di fuori di ogni forma religiosa?

Quanti fra coloro che si presentano come difensori della spiritualità sanno che cosa sia la natura spirituale o sanno quali siano le sue funzioni?

Queste domande implicano la nozione di DHARMA, “la legge”, che una parte di noi rifiuta e soprattutto l'occidentale moderno, lo considera un'oppressione da cui emanciparsi.

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Nell'Induismo si parla di SANATANA DHARMA, “la legge eterna” appunto, che continuerà a valere anche se non ci fosse più nemmeno un essere umano sul pianeta.

 

Non si deve confondere il Dharma con la Morale.

La morale ci è imposta dall'esterno, è la morale per le masse; quella non è l'espressione del nostro essere libero.

E' la morale osservata per sentirsi la coscienza a posto, per sentirsi protetti, quella per cui mi dico “non rubo, non faccio del male agli altri, allora non mi accadrà mai niente di male”.

L'altra morale, quella al di là dello spauracchio, del compiacimento, delle manipolazioni, è un'altra cosa.

E' una dimensione che richiede di mettere ordine nell'esistenza.

L'ordine è appunto uno dei significati di DHARMA. E' l'ordine in tutti i suoi valori che possiamo attribuirgli e in tutte le possibili implicazioni, dal non mettere nello stesso cassetto le posate con la biancheria, con i libri a un significato più sottile: il modo in cui si vive. Questo ordine prezioso contiene la libertà; va curato, custodito, protetto e amato nella sua dimensione pratica , non è astrazione.

 

Numerose sono le declinazioni della spiritualità.

Riporto una magistrale definizione di “uomo spirituale” di Vito Mancuso dal suo libro “ Obbedienza e libertà”: “Un'anima grande, larga, vasta come questo cielo che non mi stancherò mai di guardare e che manda la sua luce e la sua pioggia su tutti, buoni e cattivi, su coloro che lo ringraziano e su coloro che lo maledicono, e anche su coloro che semplicemente non se ne curano. Un'anima grande, mahatma, un'anima capiente, nel duplice senso che contiene e che quindi capisce, in grado di accogliere tutte le contraddizioni che la ragione osservando il mondo non può fare a meno di riscontrare. Ecco l'uomo spirituale”

 

Platone e il mito di Er

Il mito è introdotto da Platone alla fine di REPUBBLICA, libro X

La REPUBBLICA è il grande dialogo di Platone con Socrate, che ha per tema principale la giustizia

Egli teorizza in modo seducente ciò che non può essere dimostrato razionalmente; tenta di dimostrare la presenza nella vita umana della libertà, del caso, della legge causa/effetto che nega la realtà del caso, contemporaneamente.

 

Tutto questo cosa c'entra con il mito di Er?

Si può partire dall'idea di giustizia che nasce dall'esperienza di ingiustizia subita, oppure dalle domande: "è possibile essere giusti? o come si può reagire all'esperienza dell'ingiustizia subita? oppure è necessaria una morale di giustizia nella vita?"

 

Racconto breve

Er (nome di origine orientale) è un eroe guerriero morto in Panfilia, piccola regione costiera dell'Asia Minore. Dopo dieci giorni nell'aldilà si risveglia e, ritornato in vita, inizia il racconto di ciò che ha visto durante la sua discesa agli Inferi. Ha visto le anime passare attraverso percorsi differenti a secondo della loro bontà o malignità ricevendo premi o pene in attesa di reincarnarsi.

Interessante è la parte centrale del racconto sulla scelta delle anime al momento della reincarnazione, al cospetto delle tre Moire, latinamente Parche, ossia le tessitrici della vita, dispensatrici di beni e mali ai mortali

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Una breve descrizione dei loro ruoli.

CLOTO ha il compito di filare (Klothein) i giorni per la vita, a LACHESI compete il Lacos (la sorte latina) cioè la quantità di filo da lavorare assegnato a ciascun uomo, infine ATROPO (Atropos e Atreptos) rende immutabili i pronunciamenti delle prime due. Per questo esse sono collegate rispettivamente con presente, passato, futuro.

 

Ritornando al racconto di Er, le anime prima di incarnarsi al cospetto delle tre Parche scelgono il tipo di esistenza che andranno a vivere e Platone commenta (Repubblica libro X, 618b-c): “Proprio qui si annida ogni rischio per l'uomo e per questo, qui bisogna concentrare ogni impegno. Piuttosto trascuriamo tutte le altre conoscenze per farci ricercatori e cultori solo di quella che metta in grado [...] di scegliere sempre e in ogni caso la migliore vita possibile.”

Riporto letteralmente ciò che aggiunge Vito Mancuso: “E' precisamente questa la dimensione dell'essere che si tocca quando parliamo di spirito e spiritualità: la libertà. In essa si annida ogni rischio per l'uomo, ma senza di essa l'uomo non può realizzare se stesso. Di tale infuocata sostanza la spiritualità è gestione e disciplina nel nome di una più alta dimensione dell'essere”

 

Molte grazie, Silvia Caleffi

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Bibliografia selezionata

Vito Mancuso – OBBEDIENZA E LIBERTA' – ed. Campo Dei Fiori

Platone – REPUBBLICA – Arnoldo Mondadori Editore

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